La mia vita a Garden State è un film del 2004, scritto,
diretto ed interpretato da Zach Braff, noto soprattutto per il ruolo di
J.D. nella serie televisiva Scrubs.
E' un film strano, di quelli
che piacciono a me e che mi fanno sognare!
Ed è il prodotto di un lavoro intrapreso con tenacia da
Braff: si è messo di punta per realizzare questo film e, secondo il mio
modesto parere, è riuscito nell'intento.

Ha da sempre avuto un rapporto conflittuale con suo padre psichiatra, che sin dalla tenera età lo ha iniziato agli psicofarmaci, che pian piano lo hanno reso apatico, tant'è che non riesce a versare una lacrima neanche nel momento del lutto.
A Garden State ritrova i suoi amici di sempre e, nella sala d'attesa di uno studio medico, fa la conoscenza con Sam (Natalie Portman), una ragazza bizzarra di cui si innamorerà e grazie alla quale riuscirà ad uscire da quella prigione a-emozionale in cui si è ritrovato.
Il rapporto che si viene a creare tra Andrew e Sam è di quelli forti e indissolubili. Sono una coppia particolare e vivranno momenti importanti per la propria crescita interiore.
C'è una scena in cui Sam propone ad Andrew di inventare un gesto, un qualcosa di esclusivo per cui sarà l'unico al mondo a farlo. Ed Andrew, dapprima timido, piegherà il dito emettendo uno strano suono con la bocca e, a poco a poco, la sua scorza dura inizierà a cedere.
Nel trailer italiano questa scena non c'è, ma l'ho beccata in quello originale.
Memorabile la scena dell'urlo, seguita dal meraviglioso primo vero bacio tra Andrew e Sam.
Descriverla non sarebbe la stessa cosa per cui...eccola qui.
Per concludere c'è il bel finale, in un aeroporto, perché se dobbiamo essere romantici a questo punto facciamo le cose come si deve.
In rete ho scoperto una
cosa curiosa: il cimitero degli animali, in cui Sam seppellisce
l'ennesimo cricetino pesciolino rosso, è stato costruito dalla stessa troupe ed i nomi
scelti appartenevano realmente ai loro animaletti defunti.