I sogni influenzano ed esaltano la vita, ma non la definiscono.

I sogni sembrano reali fino a quando ci siamo dentro... Solo quando ci svegliamo, ci
rendiamo conto che c'era qualcosa di strano!
(Inception)

mercoledì 2 aprile 2014

Storia di una ladra di libri


Sms da cuginetta: "Ti va di venire martedì al cinema a vedere Storia di una ladra di libri?"
E andiamo!
Ultimamente sono un po' fuori dal mondo civile quindi non sapevo assolutamente nulla di questo film...
Sono andata a scatola chiusa! E ci sono andata più che bene!
Un film ambientato durante la triste seconda guerra mondiale.
Liesel, una bambina dai grandi occhioni e dal cuore grande, così come il suo papà adottivo.
Una voce fuori campo molto particolare, dal momento che è la Morte in persona.
L'amore sviscerato per la lettura e per i libri.
L'amicizia fantastica con Rudy, un adorabile ragazzino dai capelli color limone, affidabile, amorevole, speciale.
Una mamma burbera, ma dal cuore tenero, che piano piano verrà fuori con tutta la sua dolcezza.
Un'umanità meravigliosa, sacrificabile in nome del buon senso.
Una cantina dalle mura nere che funge da gigantesco abbecedario.
Un amico ebreo da difendere a costo della propria vita.
Una via dal nome particolare, via Del Paradiso, che fa da sfondo alle vicende.


Non voglio partire raccontando la trama perché, mi conosco, narrerei tutto quello che succede.
Mi sono commossa gran parte del film (leggi sempre ndr), perché è un film che parla di amore, di sentimenti, ma anche di guerra, di cattiveria, di follia.  E quindi, oltre a commuovermi per la bontà dei protagonisti, per l'affetto reciproco tra i concittadini, mi è salita su una rabbia incredibile. Non riesco a concepire come la mente di unico "uomo" possa aver creato un dolore così immenso, così straziante, così ingiusto.
Bravi tutti gli interpreti a cominciare dalla piccola Sophie Nélisse, già vista e apprezzata in Monsieur Lazhar , il papà buono intepretato da Geoffry Rush e la mamma burbera una bravissima Emily Watson, il grande piccolo Rudy intepretato da Nico Liersch e nei panni di Max, l'ebreo nascosto, Ben Schnetzer.
I libri, le parole sono una catena che percorre l'intero film. Sono un'ancora di salvezza a cui la piccola Liesel si aggrappa sin dal principio: nonostante fosse ancora analfabeta era già attratta dai libri.





La cosa che mi ha incuriosita maggiormente è che l'attrice Sophie Nélisse ha interpretato Liesel sia da bambina sia da giovane donna...complimenti ai truccatori e costumisti!!!
Questo film mi ha toccato l'anima, con me ci vuole poco per farmi piangere, ma questo film mi è rimasto dentro anche tornando a casa, è rimasto con me mentre mi rigiravo sul cuscino, mi ha accompagnata al lavoro mentre ne parlavo con la mia collega...ed è ancora qui con me mentre digito queste parole...sarebbe bello poter scrivere questo post a penna anziché digitarlo...ma il mondo va avanti e bisogna adeguarci.
Buona visione...e preparate i fazzoletti...


Ed ecco il trailer.