I sogni influenzano ed esaltano la vita, ma non la definiscono.

I sogni sembrano reali fino a quando ci siamo dentro... Solo quando ci svegliamo, ci
rendiamo conto che c'era qualcosa di strano!
(Inception)

sabato 31 dicembre 2011

Buona fine e buon principio!


Spero che questo 2012 sia un anno speciale, magari migliore dei precedenti.
Spero che questo 2012 risolva molti problemi.
Spero che questo 2012 dia la forza a chi ne ha bisogno.
Spero che questo 2012 rassereni le persone sfiduciate.
Spero che questo 2012 dia lavoro ai tanti disoccupati che ci sono in giro.
Spero che questo 2012 non sia il solito anno bisesto anno funesto.
Spero che questo 2012 ci regali nuovi film, canzoni, libri degni di nota.
Spero che questo 2012 sia un anno sorprendente.
Spero che questo 2012 sia l'anno di tutti.

Buon 2012 di vero cuore da me!!!



mercoledì 28 dicembre 2011

Alle poste c'è un mondo intero...

Oggi mi è toccato passare due ore buone alle Poste, ad ora di pranzo quindi a stomaco vuoto. Mi presento lì alle 13.30, sono la numero 126, guardo il monitor, sono a 110. Ok, sediamoci ad aspettare.
Tiro fuori il libro che sto leggendo in questo periodo, Kitchen di Banana Yoshimoto, ma...leggere alle Poste non è facile, soprattutto quando intorno a me c'è un mondo intero.
Sono sempre affascinata dalle persone, mi piace studiarle, e per ammazzare il tempo mi sono iniziata a guardare intorno.
C'era una signora con due bambini, maschio e femmina, bambini per modo di dire, erano dei piccoli selvaggi. Hanno messo a soqquadro le poste e la mamma, e da qui si capisce il tutto, non li rimproverava minimamente mentre loro prendevano i giochi, suonavano la batteria, offendevano i presenti: ad una signora la bambina ha detto "Tu hai 100 anni?". La mamma non faceva niente di niente, tranne quando la cassiera, attirata dallo schiamazzo di Tarzan e Jane, si è avvicinata alla signora per richiamarla al suo dovere di genitore! Eh sì, a quel punto ha fatto proprio la mamma, con il dito rivolto verso i suoi occhi ha detto: "Guardami" verso la figlia scalmanata ed ha provato a fare uno sguardo da dura. Tempo 5 minuti i figli stavano di nuovo distruggendo l'ufficio postale. E quando sono andati via, la batteria continuava a suonare e sono andata ad avvisare la cassiera, che è venuta a riorganizzare il tutto.
In tutto ciò la signora accanto a me, infastidita dal comportamento di Tarzan e Jane, mi faceva la telecronaca in diretta dei comportamenti dei due, aggiungendo "Che maleducazione" ogni 3 secondi e chiedendosi dove fosse il cervello della mamma.
Poi c'era il signore saputello, quello non manca mai. A 3 gli dicevamo una cosa riguardante le poste e lui affermava il contrario. Ho dovuto insistere sulla cosa dicendo che mia madre è impiegata alle poste, solo allora si è convinto! E poi giocava a fare il simpatico con battute assurde, ma non gli è riuscito.
Ecco poi la signora che interroga i presenti sul numero della prenotazione.
Ed intanto il tempo passa ed i numeri NO!
Poi c'era la signora furbissima che passa avanti facendo perdere tre quarti d'ora alla legittima proprietaria della prenotazione.
C'erano gli immobili che aspettavano in piedi il loro turno e persone vaganti che giravano tra i vari libri e cianfrusaglie varie: una ragazza ha preso un libro e leggeva muovendo le labbra, forse per concentrarsi meglio.
Dei conoscenti, con cui non ho mai scambiato mezza parola, mi si sono seduti accanto e mi hanno raccontato vita morte e miracoli.
Alle 14.40 siamo a 123...tra poco tocca a me!!!
Arriva poi una signora e piano piano mi inizia a parlare. Nemmeno quando è arrivata la mia collega la smetteva di parlare. Ringrazio comunque la mia collega per avermi procurato un pacchetto di tarallini perché alle 15, a stomaco vuoto, stavo letteralmente morendo di fame.
Finalmente 126...sono io, 30 secondi di operazione per 2 ore di attesa, non male, davvero non male!

Più che alle poste credo di essere stata al cinema, e che cinema!!!


giovedì 22 dicembre 2011

The Butterfly Effect

"Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo." 
                                                               -  Teoria del Caos
Ci sono film banali che faccio fatica a ricordare. 
Ci sono film che mi divertono e ripensandoci continuano a farmi ridere.  
Ci sono film che mi rattristano, seminando nel mio cuore tanta tristezza. 
Ci sono film commoventi che riguardo sempre con piacere. 
Ci sono film che so a memoria e che fanno parte di me come fossero un braccio o una gamba. 
E poi...poi ci sono film come The Butterfly Effect che lasciano davvero il segno e che mi "ingrippano brutto"!
Dopo la visione di questo film, per me, le cose non sono state più le stesse. 
Ok, ok, forse sto calcando un po' la mano, ma lo faccio solo perché è un film che mi ha ispirata tantissimo.
Trama flash: il giovane Evan (Ashton Kutcher) riesce a tornare indietro nel tempo, modificando gli eventi. 
Piccolo problemino: dopo ogni cambiamento, anche il più piccolo, Evan si troverà in un presente completamente diverso. 
Adrenalinico, ipnotizzante e, appunto, ingrippante!
E così la mia mentaccia paranoica è partita: e via a riflettere sulle azioni della vita che mi hanno portata fin qui e via a preoccuparmi per le prossime scelte. 
E no! Così non si vive più!
Da un lato, credo che sarebbe davvero interessante poter vedere su un grande schermo "Cosa sarebbe successo se quel giorno io...", dall'altro penso che oggi siamo quelli che siamo proprio grazie a quelle scelte e modificarle non avrebbe senso, o forse sì? Cavolo, mi sto ingrippando nuovamente!
Comunque sia, scelte o non scelte, è un film che consiglio davvero tanto! 
Finora non ho ancora trovato qualcuno che mi parlasse male di questo film, anzi, coloro a cui l'ho consigliato mi hanno ringraziata, ma se c'è qualcuno sfavorevole ben venga, perché mi piacciono anche i pareri contrari.
The Butterfly Effect, ispirato al libro di Ray Bradbury "Sound of Thunder", ha avuto anche due sequels che, per il mio modesto parere, non hanno nulla a che fare con l'originale, anche se l'idea di fondo è buona.
«Change one thing, Change everything.»



lunedì 19 dicembre 2011

Il primo amore non si scorda mai...

Eh sì, è proprio vero, il primo amore non si scorda mai!
Siamo nati entrambi nel 1982, ma ci siamo conosciuti solo qualche anno dopo, quando il mio cuore iniziava a capire cosa vuol dire innamorarsi.
No, non sto parlando di un essere umano, ma di un alieno speciale, il mio dolcissimo E.T. L'extraterrestre.

Diretto dal grande Steven Spielberg, ha tra i suoi attori una giovanissima e simpaticissima Drew Barrymore.
E' un film su cui mi sono fissata da subito: mio padre aveva avuto la brillante idea di registrarlo e così il giorno seguente l'avrò rivisto 3 volte di seguito!!! Conosco ogni singola battuta e non mi stancherò mai di rivederlo. Mai!
3 aggettivi per descriverlo? Dolce, divertente, sorprendente.
Dunque, dunque, cosa succede in questo fantastico film?
Abbiamo Elliot, un ragazzino di 10 anni, che vive con mamma-abbandonata-da-marito, fratello maggiore Michael, e sorellina minore Gertie (Drew Barrymore), e poi abbiamo E.T., un piccolo extraterrestre dimenticato sulla terra dalla sua famiglia (povero cucciolotto!)
I due si incontrano: entrambi si spaventano a vicenda, poi, pian pianino fanno amicizia e stringono un forte legame, talmente forte da entrare in contatto psicologico l'uno con l'altro: E.T. si ubriacherà a casa, ed Elliot, a scuola, presenterà gli stessi sintomi di una sbornia
Elliot attira E.T. in casa con delle caramelle. Una volta in casa Elliot mostra al curioso E.T. il suo mondo, i suoi giochi. Poi è la volta delle presentazioni ed entrano in gioco anche Michael e Gertie.
Con Elliot ed i suoi fratelli E.T. imparerà a parlottare, famosissimo e ripresissimo il suo "E.T. telefono-casa".
Inoltre lo aiuteranno a costruire uno strumento per contattare la sua famiglia.
E.T. ha anche dei poteri: il suo dito, che si illumina, riesce a guarire le ferite e salvare piante. Durante una festa di Halloween E.T., vedendo un coltello (finto) sulla testa di Michael non ci pensa due volte: "Ohi ohi" e accende il suo magico dito per guarirlo, rischiando di farsi scoprire dalla mamma, ignara di tutta la faccenda...ed anche un po' rimbambita aggiungo io, dal momento che scambia tranquillamente E.T.-fantasmino con la piccola Gertie!
Tutto è bene quel che finisce bene, e dopo diverse peripezie, la famiglia di E.T. torna sulla terra a riprenderselo.

Il saluto finale tra Elliot ed E.T. mi commuove ogni volta!!!
E.T.: Vieni
Elliot: Resta
E.T. (toccandosi il cuore): "Ohi Ohi!"
Elliot: (imitando E.T. e piangendo): Ohi ohi!
Abbraccio :,)
E.T. (accendendo il suo dito vicino alla fronte di Elliot): Io sarò sempre qui.
Elliot: Addio!
(Per la cronaca, l'ho appena rivista...occhi lucidi)







La scena memorabile di E.T. resta, però, quella delle biciclette volanti, quando Elliot, aiutato da Michael e dai suoi amici, cerca di salvare E.T. dagli uomini cattivi che vogliono studiarlo. E così vediamo queste biciclette che volano con il sole sullo sfondo: spettacolare!

 La meravigliosa colonna sonora, composta da  John Williams, guadagnò anche un Oscar.

Se c'è qualcuno che non lo ha mai visto, non mi stupirò più di tanto, dal momento che ne ho conosciuti tanti.
Io, però, consiglio comunque di vederlo almeno una volta nella vita.

Ok, non ce la faccio più, per concludere devo dire la verità...ehm...diciamo che ad E.T. voglio tantissimo bene, ma il primo amore in realtà era...Elliot...allora avevo la sua età e me ne innamorai perdutamente! Interpretato da Henry Thomas, che ho poi ritrovato in "Passione ribelle" e "Gangs of New York" (speravo crescesse meglio a dirla tutta, ma non mi posso lamentare dai!), Elliot fu il primo di tanti miei amori impossibili e gli sono davvero affezionata!



venerdì 16 dicembre 2011

Fobie

Che cos'è la fobia?
E' la paura immotivata verso certe situazioni, animali, oggetti e, addirittura, persone. In realtà tutti questi elementi paurosi non costituiscono alcun rischio per il soggetto in questione, ma provate a dirglielo! Vi guarderà come se gli steste dicendo che l'acqua non bagna!
Non lo capirà mai e sapete perché lo so? Perché sono una che ha parecchie fobie e, anche se mi vedo stupida guardando le espressioni compatite degli altri, non ci posso fare niente!

Ho paurissima dell'altezza! Posso affacciarmi dai balconi solo se la ringhiera o il muretto mi arrivano allo stomaco. Anche salire su una scala di quelle richiudibili per me diventa una vera impresa. Una volta, al lavoro, il mio capo mi chiese di prendergli dei plichi che si trovavano su degli alti scaffali: non ho potuto dire di no ed ho passato attimi di panico, camuffando la mia paura con la fatica per il peso!
Una volta ho fatto un'escursione in montagna: da un lato le rocce, dall'altro il vuoto...una difficoltà assurda!!!


Le grate, sempre per via dell'altezza, sono il mio incubo!
Pur di evitarle faccio certe acrobazie che manco Moira Orfei...


Sono idrofoba: al mare o in piscina posso stare solo in punti in cui so che tocco e riesco anche a nuoticchiare.
Anni fa ero in una piscina ad onde in un parco acquatico, mi ero persa il gruppo con cui ero, mi guardavo intorno e...splash...un'onda mi prende in pieno: avevo la cosiddetta acqua alla gola, e non riuscivo più a respirare e così, per evitare che il bagnino mi vedesse annaspare e si buttasse, attirando l'attenzione su di me, mi sono rivolta ad una sconosciuta accanto a me:
"Scusa, mi aiuti? Sto affogando!"
Immaginate la faccia di quella lì, avrà davvero pensato che fossi pazza! Per fortuna è stata comunque gentile e mi ha portata in un punto in cui l'acqua mi arrivava alla pancia e lì le ho detto "Grazie!" riprendendo a respirare!
Durante una vacanza, ai miei cari amici è venuta la brillante idea di passeggiare su un pontile sopra il mare...volevo morire! Mi sono avvinghiata ad una mia amica e camminavo terrorizzata. Hanno anche scattato delle foto e quel mio sorriso forzatissimo la dice lunga!



L'unico animale per cui provo tantissima paura è il serpente!
Una volta mi ritrovai seduta accanto ad una pelle di vipera, che è praticamente identica ad una vipera, solo che è vuota. Non vi dico il salto che ho fatto!
 (Mi fa anche ribrezzo mettere questa foto, ma ci stava tutta!!!)


Visto? Sono una vera FIFONA!
Ma non sono la sola al mondo!
C'è chi ha paura degli ascensori, chi degli spazi chiusi, chi dei clown, chi dei ragni, chi dei volatili, chi dei ratti, chi degli aghi, chi delle folle...
Quest'ultima l'ho provata anche io, una vera crisi di panico, durante un concerto del 1° maggio a Roma, mi dovettero prendere in braccio per farmi uscire dalle transenne e poi mi portarono nelle tende degli accampati! Che esperienza!!! ;)

Alla base delle fobie c'è principalmente un trauma psicologico, magari anche inconscio che non si ricorda, ma talmente forte da provocare nel soggetto simili fobie!

E voi?
Che ne pensate delle fobie?
Cosa vi terrorizza a tal punto da farvi diventare "scemi"?
Raccontatevi...al solito sono una gran curiosona :)



domenica 11 dicembre 2011

Stand by me - Ricordo di un'estate

A volte le coincidenze mi stupiscono!
In questi giorni mi è capitato di sentire riferimenti ad un film, nemmeno tanto recente, in situazioni completamente differenti.
E così, fissata come sono per i segni (ne ho parlato anche nel post precedente), mi sono detta:
"Devo assolutamente parlarne sul mio blog!".

Il film in questione è uno dei miei preferiti "Stand by me - Ricordo di un'estate".
Lo conservo ancora gelosamente su una vecchia cassetta, utile solo con l'antichissimo videoregistratore (per fortuna in casa ne è rimasto ancora uno!).
Il film, uscito nel 1986 e diretto da Rob Reiner, è ispirato ad un racconto di Stephen King, "The body", da cui inizialmente doveva prendere il nome. Io ringrazio davvero di cuore chi ha preso la decisione per "Stand by me", che, a mio parere, suona fin troppo bene!

La storia è molto semplice: 4 dodicenni, Chris, Gordie, Vern e Teddy, nell'estate del 1959, decidono di andare alla ricerca del cadavere di un loro coetaneo, scoperto in precedenza dal fratello maggiore di Vern e dai suoi amici.
Partono per questa avventura, decisi a diventare degli eroi. Ma si troveranno ad affrontare situazioni non previste, si racconteranno a cuore aperto e salderanno ancor di più la loro unione, soprattutto dopo scontri e discussioni. L'esperienza vissuta durante il viaggio li farà crescere tanto che, una volta trovato il cadavere, prenderanno la decisione umile di fare una telefonata anonima alla polizia.

Tra gli attori troviamo un giovanissimo River Phoenix nel ruolo di Chris, il leader del gruppo; nei panni di Gordie, voce narrante, Wil Wheaton (che ho ritrovato con piacere in un film sconosciuto ai più ma che io amo particolarmente:   "Toy soldiers - scuola di eroi"); il maltrattato Teddy è invece interpretato da Corey Feldman ("I Goonies"); ed infine il cicciottello Vern è un irriconoscibile Jerry O'Connell (Ultraman per intenderci).


Ci sono delle scene che rimangono vivide nella mia mente.


Tra queste c'è di sicuro  la pazza corsa sui binari, tra l'altro sospesi sopra un lago,  mentre sopraggiunge un treno.







Io muoio solo a vederla ed ogni volta mi viene naturale urlare per l'adrenalina.

  "Dai correte! Correeeteee!!!".


 Oppure ricordo perfettamente la mitica scena delle sanguisughe nel laghetto, che diverte e "terrorizza" allo stesso tempo.




 


            Poverino Gordie!
A lui va peggio di tutti: una sanguisuga gli si attacca proprio LI'!


"Stand by me - Ricordo di un'estate" è una pellicola indimenticabile, che commuove, incentrata sul valore dell'amicizia, soprattutto nel momento della crescita: famosa la frase di Gordie adulto: "Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?".
Avventuroso quanto basta per scatenare in me, che all'epoca in cui me ne innamorai avevo più o meno la loro età, una voglia matta di andare per boschi alla ricerca di un cadavere, ma solo con degli amici come loro!

Non so chi fosse il doppiatore di River Phoenix, ma adoravo il suo costante "merda" con la erre francese! Per un periodo avevo anche preso ad imitarlo!
E' un film che fa sognare, accompagnato poi dalla canzone "Stand by me", che è la vera ispiratrice del titolo, direi che ne viene fuori un capolavoro!
Se c'è qualcuno che se l'è perso, consiglio vivamente di rimediare perché merita!
Poi, si sa, il gusto è soggettivo...

mercoledì 7 dicembre 2011

Esseri umani...esseri strani!

Sono giunta ad una conclusione: tutti noi esseri umani siamo strani e un po' pazzerelli!
E non è un'offesa, è semplicemente un dato di fatto.
Non siamo uguali in molte cose, quindi ognuno vede "il diverso" nell'altro. Ed è bello avere tutta questa varietà di persone, a mio parere!
E la normalità oggettiva chi la decide?
Quante stranezze ci sono nella vostra vita? Nella mia fin troppo. Non a livello patologico, ma ci sono.
Un esempio? Sono una maniaca dei segni, li cerco ovunque, mentre cammino mi guardo intorno, ascolto le frasi dei passanti, guardo a terra, cerco i testi delle canzoni ascoltate per caso. Che poi, che segni sono non lo so, fatto sta che sono sempre con le antennine puntate! Guardando per terra a volte trovo bigliettini...beh, anche se so di rendermi ridicola, e lo divento ve l'assicuro, mi metto a spostare il bigliettino col piede pur di leggere che c'è scritto...e non è cosa semplice, quindi i vari passanti vedranno un'imbecille che lotta contro il terreno, senza capire bene perché! Sarà che sono anche un tipo mooolto curioso! La maggior parte della volte sono liste della spesa e mi faccio tante risate a vedere cosa compra la gente: il latte ed il pane non mancano mai! La stessa impresa la compio quando trovo biglietti del cinema: ce ne fosse mai uno girato nel verso giusto!!!
Insomma, ognuno avrà le sue stranezze, compirà azioni che per altri saranno assurde.
C'è chi è maniaco della pulizia e non uscirà mai senza avere l'amuchina con sé (ne conosco un bel po'); c'è chi è maniaco della tecnologia e non farà durare un cellulare un mese perché subito vorrà l'ultranuovissimo modello appena uscito;  c'è chi non può fare a meno di spettegolare; c'è chi soffre di "bugiardite acuta" e si trova a mentire anche quando non è affatto necessario (conosco anche tali soggetti); i malati di cibo che mangerebbero sempre (qui mi ci metto anche io!); le shopping-addicted (che personalmente non capirò proprio mai); i fissati/e col fisicaccio e poi si tramutano in semimostri ecc.
Vabbè, ce ne sono di tutti i colori! :)


 Ora mi rivolgo a voi, perché la mia malata curiosità me lo sta chiedendo: vi reputate strani in qualcosa? Cosa fate di diverso dagli altri? Vi prego illuminatemi e non mi dite che non fate niente di strano, perché non vi credo!
Ah, anche se conoscete gente che fa qualcosa di strano, questo è il post giusto per parlare di loro!

sabato 3 dicembre 2011

7 links project

Grazie a Occhio sulle espressioni, mi trovo a fare questa classifica sui miei post e considerando che ne sono pochini, il risultato farà alquanto ridere, ma vabbè...quando mi chiedono di giocare non mi tiro mai indietro!!!

1) IL POST IL CUI SUCCESSO MI HA STUPITO:
Credo sia Inediti dal passato, da un semplice pranzo in famiglia è venuto fuori qualcosa che ha attirato anche blogger nuovi e ha suscitato ilarità e curiosità.

2) IL MIO POST PIU' POPOLARE:
Come sopra, dati alla mano è quello che ha raggiunto il maggior numero di visualizzazioni e commenti!

3) IL MIO POST PIU' CONTROVERSO:
Sicuramente Allucinazioni e paralisi del sonno, più che altro è controverso come argomento nella mia stessa vita, non so dargli spiegazioni certe, è un fenomeno che continua tutt'ora a insinuarmi dubbi e mi lascia sempre a bocca aperta.

4) IL MIO POST PIU' UTILE:
Sogno lucido perché è utile per chi vuole vivere un'esperienza particolare, vivendo in modo cosciente dentro i propri sogni.
 
5) IL POST CHE NON HA AVUTO L' ATTENZIONE CHE MERITAVA: 
Mmm, qui sono indecisa, dai diciamo Premonizioni o pura casualita?, ma in quel periodo ero anche poco visibile come blogger, quindi ci sta!

6) IL MIO POST PIù BELLO:
Storie dal passato perché da lì è iniziato il ciclo di racconti e poi mi sono divertita tantissimo durante la composizione.

7) IL POST DI CUI VADO PIU' FIERO:
Mmm, anche qui indecisa, perché bene o male sono fiera ugualmente dei miei post. Ma qui mi si chiede di scegliere e allora scelgo quello a tema scientifico (che parolone!) Anestesia cosciente, dove mi sono sbizzarrita a "terrorizzare" i poveri lettori.

A quanto pare ora dovrei scegliere i 7 blogger successivi a cui passare il testimone, non sapendo se già hanno partecipato chiedo scusa in anticipo e scelgo...

Buon lavoro!!! :)




lunedì 28 novembre 2011

Inediti dal passato...

Ieri, complice un pranzo in famiglia, ho tirato fuori l'argomento "streghe e dintorni" e, tra le mie nonnine e gli altri presenti, sono venute fuori belle storielle.
Dal momento che "Storie dal passato" ha destato un certo interesse, ho deciso di raccontarle anche a voi. Sono storie sulla cui veridicità non metterei la mano sul fuoco, ma ascoltarle è stato molto piacevole tant'è che per tutto il tempo ho avuto un sorriso da idiota!!!
Credo che per facilitarmi le cose sia meglio creare una sorta di elenco.
1) Le streghe si trasformavano, oltre che in vento, anche in animali: gatti e galline in particolare.
Una volta alcune persone, sapendo che la gallina entrata in casa fosse una strega, l'hanno colpita con un bastone. Il giorno dopo la loro vicina era malconcia, con delle fasciature.
2) La notte di Natale le streghe volavano: si cospargevano con un unguento fatto con le erbe e spiccavano il volo.
Da quanto raccontavano ieri, una povera streghetta non è stata molto fortunata: l'effetto è svanito o perché aveva usato una quantità insufficiente di unguento magico o perché aveva superato il limite di tempo, questo non ci è dato sapere. La cosa buffa è che la sfortunata si sia trovata in un altro paese, completamente nuda, perché queste streghe volavano nude, e abbia dovuto chiedere aiuto affinché le andassero a prendere i suoi abiti.
3) C'è una fonte al mio paese dove si dice che i lupi mannari si andassero a fare i bagni. Un tizio si era fermato lì, disgrazia sua perché arrivò uno di questi licantropi paesani ed il tizio fu costretto a fare la "maratona di New York" prima di giungere sano e salvo a casa. Voi non potete capire le risate, a questo punto, durante il pranzo: mio padre, scettico, chiedeva chi fossero i protagonisti della storia e mia nonna faceva nomi e cognomi, lupo incluso. Pare fosse solo un povero uomo che veniva avvistato nei campi, solitario, perché a quei tempi bagni e wc non erano presenti in tutte le case e lui andava a fare i suoi bisogni per le campagne, guadagnandosi di diritto, a causa delle credenze paesane e del passaparola, il titolo di lupo mannaro.
4) La nonna di mio cognato aveva ricevuto un consiglio per scoprire se una signora, su cui aveva dei sospetti, fosse una strega: una volta seduta, doveva mettere sotto la sedia della probabile strega un treppiede da camino. Nel caso fosse davvero una strega non si sarebbe potuta più alzare. Beh, questa signora è rimasta tutto il giorno in quella casa fino a che ha detto: "Oramai lo hai capito, fammi andare via".
5) Le streghe, o meglio le fattucchiere (più appropriato per questa storia), facevano anche malocchi.
La tecnica di cui mi hanno parlato ieri consisteva in questo: utilizzavano ossa di morti da cui ricavavano una polverina. Questa polverina veniva depositata sull'altare nel punto in cui il sacerdote avrebbe poi posato il calice. Mia nonna ricorda esattamente che il prete durante la celebrazione passava la mano per vedere se c'era qualcosa, e nel caso trovasse la polverina, ripuliva tutto.
6) E sempre in tema di malocchi: c'era un uomo che si pensava fosse uno stregone, ed era anche piuttosto burbero. Durante una processione litigò con un uomo che voleva far fermare la processione e gli disse: "Tu a casa non ci arriverai!" e quest'uomo, in effetti, fu colto da infarto prima ancora di arrivare a casa.  Miii!!!
7) Questa e poi mi fermo. L'ho lasciata per ultima perché è quella che mi ha fatto sorridere maggiormente. Prima di andare a dormire era buona abitudine incrociare i legnetti nel camino e soprattutto mettere una scopa dietro la porta. Il beneficio dei legnetti non lo conosco, probabilmente impedivano l'accesso dal camino, la scopa...una trovata geniale: nel caso la strega di turno decideva di entrare in quella casa, prima era costretta a contare tutti i fili che componevano la scopa, di conseguenza un bel lavoraccio ed ecco che spuntava il sole e la strega vi doveva rinunciare.
Termino qui il secondo capitolo di storie dal passato, anche perché è quasi ora di dormire e non ho ancora sistemato la mia scopa dietro la porta :)


mercoledì 23 novembre 2011

Storie dal passato...

Dopo aver visto Häxan (La stregoneria attraverso i secoli), sotto consiglio del caro Occhio sulle espressioni, ho avuto la brillante idea di riportare, nero su bianco, racconti del passato su streghe e usanze dell'epoca, che mi sono stati accuratamente riferiti dalle mie mitiche nonnine.
Ho appena finito di parlare a telefono con una di loro ed ho la testa piena di informazioni, spero di riuscire a dargli un ordine.
Iniziamo dalle streghe.
Anche nel mio paese d'origine c'erano le streghe, o almeno così si dice.
Diventavano vento e passavano attraverso i buchi delle serrature.
Dispettose come non mai lasciavano sorpresine durante la notte: gli abitanti del paese la mattina trovavano le code dei cavalli intrecciate, oppure loro stessi si ritrovavano con i capelli tagliati.
C'era una frase per tenere lontane le streghe dalla proprio abitazione e ammetto che quando mia nonna l'ha pronunciata sono scoppiata a ridere. La frase originale, in dialetto, è questa: "Sabt ser i corn n'gul a streg"; penso si capisca il senso anche senza tradurre!
Ma ve le immaginate queste persone, parliamo dei primi decenni del secolo scorso, mentre ripetono queste parole e credendoci davvero?!?
A quanto pare se la notte di Natale, a mezzanotte precisa, nasceva qualcuno, il suo destino era segnato: se di sesso femminile si trattava di una strega, se di sesso maschile di un lupo mannaro.
Eh, sì, al mio paese non si facevano mancare nulla!
Mi raccontava mia nonna di un mio prozio, non ho nemmeno capito chi sia, che è stato aggredito da un lupo mannaro: lui era rientrato a casa a notte fonda, perché andava suonando in giro con l'organetto e una volta chiusa la porta ha sentito dei forti colpi. Era questo lupo mannaro che cercava di entrare.
A detta di mia nonna erano persone che si trasformavano, ma poi gli passava...chissà con che malattia mentale avevano a che fare. Anche se si parlava proprio di trasformazione in lupo.
Ed ora passo alla parte che preferisco, il cosiddetto giro degli archi.
Quando i bimbi avevano il male dell'arco, che non ho ben capito in cosa consistesse, forse mal di pancia o influenza, bisognava effettuare questo giro degli archi affinché il bimbo malato guarisse.
Mio padre ricorda ancora oggi quando mia nonna lo portava in giro e a me la cosa fa ridere, ma assai!
Comunque funzionava così: la mamma prendeva il piccolo in braccio e dopo aver preso  degli spicchi d'aglio a casa della maggiora, che era la fattucchiera del paese, doveva passare sotto i 3 archi del paese.
Ad ogni arco doveva buttare uno spicchio d'aglio a terra e recitare queste parole: "Sto passando sotto l'arco, niente milza e male d'arco".
Finito il giro si ritrovava su un punto che affacciava sulle campagne. Lì doveva buttare l'ultimo spicchio d'aglio, recitare la solita filastrocca, ma con un'aggiunta: "Vattene al mare con tutti panni!"
La cosa fondamentale era che durante il tragitto non rivolgesse la parola a nessuno. La gente ne era a conoscenza, quindi, quando vedevano passare una mamma con il figlio in braccio, che non salutava nemmeno, dicevano: "Ah, sta facendo il giro degli archi".
Mi fanno sorridere questi racconti, ma allo stesso tempo vorrei avere una macchina del tempo per vederli con gli occhi miei perché hanno un non so che di fascinoso.

mercoledì 16 novembre 2011

Anestesia cosciente

In questi giorni mi è capitato di parlare di anestesia e mi è tornato alla mente un film visto al cinema nel  2008, "Awake - Anestesia cosciente" di Joby Harold, con Hayden Christensen e Jessica Alba.
Nel film , il paziente che subisce l'operazione, riesce a sentire tutto, ma si trova completamente paralizzato, quasi come avviene nella paralisi del sonno di cui ho già parlato in precedenza.
Come forse ben sapete, l'anestesia serve per annullare la sensibilità, la coscienza ed il dolore, in quanto, grazie a farmaci appositi, viene provocato un rilassamento muscolare.
Principalmente esistono due tipi di anestesia: locale e generale.
Nella locale il paziente è sveglio e viene "addormentata" solo la parte su cui si andrà ad operare.
Nella generale, il paziente è in stato di incoscienza.
Questo, se tutto va bene!
Da alcune ricerche effettuate ho scoperto che l'anestesia cosciente è realmente possibile, ma, fortunatamente, si tratta di 1 caso su 1000.
Può accadere, ad esempio, che un paziente si svegli mentre è sotto ai ferri, ma riesce solo a realizzare dove si trova, cosa sta succedendo, magari sente le voci dei chirurghi, ma stop, non prova altro.
C'è, poi, il caso più terribile, che è esattamente quello provato dal protagonista di "Awake", in cui il paziente, completamente cosciente, riesce a sentire esattamente tutto, dolore compreso. E' un'esperienza che segna tantissimo chi la vive, al punto che occorre poi un sostegno psicologico.
Provate ad immaginare un episodio del genere: siamo su un tavolo operatorio, ci hanno addormentato, ma qualcosa va storto! Siamo svegli! E non possiamo fare niente: né urlare, né muoverci, niente di niente. L'unica cosa che, purtroppo, riusciamo a fare è sentire il dolore. Ricordo che il protagonista del film riuscì a mandare un segnale con le lacrime.
Brrr, da brivido!
Le cause riscontrate per questo grande inconveniente sono le seguenti: uso prolungato di farmaci anticonvulsionanti, oppiacei, cocaina e tranquillanti; uso quotidiano di alcolici; problemi di cuore o ai polmoni.

La mia prima ed unica anestesia generale l'ho provata alla tenera età di 10 anni per un'appendicectomia d'urgenza.
Ero piccola ed ignara di come funzionasse tutto, ed aggiungo per fortuna!
Appena il tempo di fare le analisi che mi portarono subito in sala operatoria. Ricordo che l'anestesista mi chiese di contare fino a 10. Credo di essere arrivata a stento a 3: gli occhi mi si rigirarono e vidi tutto buio. Mi risvegliai già nella stanza e non dimenticherò mai la fase di rincoglionimento puro :)
Forse, col fatto che ero una bambina, ho vissuto tutto molto alla leggera e di conseguenza mi sono addirittura divertita.

Spero di non aver terrorizzato nessuno con questo post: è un argomento che mi ha colpita molto e mi sembrava giusto parlarne sul mio blog.

martedì 8 novembre 2011

Sogni: questi sconosciuti.

"La vera e propria interpretazione del sogno è, di regola, un compito arduo. Essa presuppone penetrazione psicologica, capacità di combinare insieme cose diverse, intuizione, conoscenza del mondo e degli uomini e soprattutto conoscenze specifiche che implicano tanto nozioni assai estese quanto una certa intelligence du coeur." C.G. Jung

Eh sì, quanto  è difficile comprendere i sogni! Se poi sono così lontani dalla realtà, ricchi di simboli e stramberie diventa ancora più difficile.
Sono un'appassionata di sogni (e questo penso si era capito!) e mi piace annotarli giornalmente sulla mia Moleskine, insieme al resto della mia giornata. Ogni volta che torno a rileggerli rido divertita ed il più delle volte non ricordo di averli fatti. Mi sono documentata spesso e c'è sempre questo alone di mistero che rende il sogno sempre così affascinante.
Si dice che ogni sogno sia un desiderio, ma il significato molto spesso è latente, sta a noi riuscire a decifrarlo. Certo è che se diamo retta al bravissimo dottor Sigmund Freud ognuno di noi farebbe sogni sessuali, eh sì, perchè secondo Freud ogni simbolo rappresenta qualcosa che ha a che fare col sesso.
Spesso sento gente che dice: "Io non sogno mai!", ma la cosa è alquanto impossibile! Il nostro meraviglioso cervello non smette mai di lavorare, e mentre noi dormiamo lui continua ad elaborare ed organizzare gli eventi vissuti durante il giorno. Questi non-sognatori, quindi, sono semplicemente persone che hanno fretta di iniziare la giornata e non si concedono neanche un minuto per pensare a quello che hanno sognato.
Il trucco più semplice per ricordare i sogni, almeno io così faccio, è restare svegli nel letto e pensare: "Cosa ho sognato?", se la memoria fa cilecca, allora bisognerà pensare a qualcuno, familiari, amici, colleghi e basterà azzeccare la persona giusta ed il sogno prenderà forma nella propria mente.
Molti psicologi consigliano di tenere un quaderno sul comodino ed al risveglio annotare ricordi del sogno,  sensazioni provate, timori avuti: tutto ciò può tornare utile per analizzare se stessi. In fondo i sogni rappresentano noi, soltanto noi.
Il film Inception, in maniera fantascientifica, ci offre la base per comprendere più o meno il meccanismo di un sogno e come capire quando si sta sognando: ritrovarsi in luoghi senza esserci mai arrivati. In questo film è molto interessante la teoria dei livelli: il sogno nel sogno. Quante volte vi è capitato di fare un sogno e poco dopo raccontarlo a qualcuno in un altro sogno, convinti di trovarvi nella realtà, svegli? E' questa la bellezza dell'inconscio, ti gestisce come meglio crede.
Nel sogno ci siamo noi e persone/animali creati dalla nostra mente, che spesso continuano comunque a rappresentare altri noi stessi.
Va in scena una sorta di teatrino, avvengono situazioni particolari, e noi continuiamo a dormire. A volte stimoli esterni, come una sveglia o lo squillo di un telefono, vengono inseriti nei sogni per evitare un nostro brusco risveglio. Idem quando abbiamo bisogno di bere e di andare in bagno: lo sogneremo e tutto sarà placato.
Leggevo, e l'ho trovato davvero interessante, che il nostro inconscio è capace di mandarci segnali anche su problemi di salute a noi non ancora noti.
Il mondo onirico è immenso e affascinante e non smetterò di documentarmi. Concludo con una citazione presa dallo stesso Inception:
"I sogni sembrano reali finché siamo in essi. Spesso è solo al risveglio che ci rendiamo conto che qualcosa non quadrava.".

mercoledì 2 novembre 2011

Dream about us


Il sole era appena tramontato e il cielo, limpidissimo, era di tre colori tenui; le ultime nuvole della giornata facevano capolino dietro le montagne. Alessia era stanca, aveva lavorato tutto il giorno e aveva solo una gran voglia di dormire. Dopo aver cenato con due piccoli panini con carne e tanta maionese, era andata in camera e si era buttata sul letto, completamente vestita, non aveva neanche la forza di indossare il pigiama. Dopo soli cinque minuti Alessia già dormiva profondamente e, quando squillò il cellulare, non lo sentì nemmeno. Dopo qualche minuto il cellulare suonò di nuovo e stavolta Alessia si svegliò. Aprì gli occhi e dovette fare mente locale, che ore erano e soprattutto che giorno. Si alzò dal letto e si avvicinò alla scrivania dove era il cellulare, che con la vibrazione sembrava stesse per raggiungerla. Sul display comparve un numero anonimo, Alessia rispose: “Pronto?” e dall’altra parte la voce di un ragazzo la chiamò per nome: “Alessia! Sono Luca!”…Luca, un nome per lei tanto importante, il nome del ragazzo per cui aveva del tutto perso la testa, ma Alessia cercò di restare con i piedi per terra e si convinse che era di sicuro un altro Luca! Così chiese senza troppi indugi “Chi Luca?” “Luca Sereni!”…ecco adesso ad Alessia le tremavano le gambe, le braccia, le mani, era tutta un fremito…Luca, proprio quel Luca. Cercò di farsi forza e parlò con una voce fioca: “Ah, Luca! Come stai?” “Bene, grazie! Ti ho chiamato perché è da tanto che non ti vedo e mi andava di farmi un giro con te! È possibile?” Alessia stentò a crederci e per un momento pensò si trattasse solo di un sogno! “Alessia, ci sei?” Alessia sussultò e poi rispose “Sì, scusami! È che non me lo aspettavo, è tutto così…strano!” “Beh, lo so…ma ho capito che ti interesso ancora e…forse hai capito anche tu che…cioè…insomma interessi anche a me!”…perfetto Alessia adesso aveva la piena convinzione che stesse sognando e così si fece più coraggio “Ok, adesso ho capito tutto…mi piacerebbe molto uscire con te, almeno qua posso! Quando e dove?” Luca sorrise, era davvero una ragazza stramba, all’inizio titubante e ora pienamente sicura di sé! “Per me va bene anche stasera, alla zona pub per le 23? Va bene?” “Certo, per me va bene! Non mi dare buca, almeno in questa realtà!”…Luca non capiva bene tutto quello di cui parlava Alessia, ma non le disse niente! Alessia attaccò il telefono e pensò “Che bel sogno! Spero solo che nessuno mi venga a svegliare”. Poi si rese conto che tutto era così realistico e sussultò…non stava sognando affatto…Presa dal panico iniziò a vagare per la casa, non sapeva a chi chiedere consiglio tra le sue amiche più care. Per sua fortuna squillò il telefono ed era proprio la sua carissima amica Jenny: “Oh, Alessia, ma hai il fiatone?” “Jenny, aiutami! Luca mi ha telefonato! Stasera ci dobbiamo vedere ai pub!” “Ma Luca Luca?” “Sì! Proprio lui! Pensa che era troppo bello che ho creduto davvero che stessi sognando, per cui non ero per niente in imbarazzo…ma ora me la sto facendo sotto!” “Ok, calma! Passo da te e vediamo cosa indosserai per il grande evento! Tranquilla, filerà tutto liscio!”. Alessia si precipitò a tirare fuori dal suo armadio tutto quello che le sembrava adatto a una serata con Luca, t-shirt, jeans, mini, pantaloncini, felpe, berretti, snickers, poi si buttò sul letto e, con aria sognante, immaginò quell’incontro su cui fantasticava da tanto ormai! Mentre era lì a sognare ad occhi aperti, suonò il campanello! Tornò infastidita alla realtà e andò ad aprire! Rimase un po’ sorpresa quando vide Michele dall’altra parte della porta! Era da tanto che non lo sentiva, da quando era finita la loro breve relazione non avevano avuto modo di frequentarsi neanche da amici. “Ciao Ale, posso entrare?”. Alessia era alquanto scossa da questo ospite inatteso, ma lo fece entrare comunque. Michele aveva capito che non era ben accetto così le spiegò subito il motivo della sua visita: “Scusa se ti piombo in casa così ma stanotte ho fatto un brutto sogno e volevo assolutamente vedere come stavi!” “Ma dai Michele, sei venuto fin qui per uno stupido sogno?”, Michele le prese la mano: “Beh, non parleresti così se avessi fatto questo sogno!”, Alessia si scostò da lui “Ok, adesso mi stai facendo paura!” “Ale, ti prego, stai attenta!” “Attenta, ma che dici?” “Ok, è meglio se senti cosa ho sognato! Ti prego!” “Ok, ma poi vai via che sto aspettando Jenny”. Sedettero tutti e due sul divano e Michele iniziò a raccontare: “Ero alla zona pub e ti ho vista in mezzo alla gente, come è successo qualche volta anche nella realtà!” Alessia al solo udire zona pub aveva iniziato a sudare freddo, voleva quasi bloccare il racconto, ma era molto curiosa di natura e così si trattenne e continuò ad ascoltare. “Mi sono avvicinato a te per salutarti e tu eri molto strana! Avevi uno sguardo spento ed eri in compagnia di certi ragazzi mai visti prima, tipo ultrà!” ecco adesso ad Alessia era venuta la pelle d’oca…Luca faceva parte proprio degli ultrà…decise che continuare ad ascoltare il sogno adesso era davvero importante! “Uno di questi ragazzi mi ha chiesto cosa volessi dalla sua ragazza, ti si è avvicinato, ti ha preso la testa tra le mani e ti ha dato un bacio in bocca. Tu eri del tutto passiva, sembravi un vegetale! Ho iniziato a chiederti che ti era successo, cosa ti avevano fatto e tu…tu mi hai sorriso e mi hai detto “Michele, ma tu lo sapevi già che sarebbe successo? Lo hai sognato no? E io nel sogno mi ricordavo che era una cosa che già avevo sognato e di cui ti avevo anche parlato…proprio come ora! Forse ho sbagliato, non dovevo venire a dirtelo…è tutto così strano!”. Alessia aveva una faccia terrorizzata “Michele adesso ho paura anche io, e il motivo è che stasera mi devo vedere alla zona pub con un ultrà!” Michele restò di sasso: “Cosa? Oh Ale, non vorrai mica andarci?”, Alessia rifletté un po’e poi rispose: “Ma sì! Dai ragioniamo! È stato solo un sogno, ora mi stavo facendo condizionare da te ma non ne vale la pena! A me quel ragazzo piace e se posso uscire con lui lo farò!” “Ok, ma il mio sogno non è ancora finito! Vuoi sapere come finisce?”…Alessia gli sorrise “No, non fa niente! Ora vai tranquillo a casa e stasera evita di venire alla zona pub! Non vorrei che il tuo sogno si realizzasse!” “Beh, Ale, mi dispiace per te…ma io lavoro al pub e stasera sarò proprio lì!” Alessia si rabbuiò, ma non lo diede a vedere “Ok, Michele, fai quello che vuoi, ma ora vai che Jenny sta per arrivare!”. Michele annuì e andò via!
Dopo solo cinque minuti suonò il citofono “Chi è?” “La tua personal manager!” “Sali, sali!”. Quando Jenny arrivò le raccontò tutto, la telefonata di Luca e poi la visita di Michele, il suo strano sogno, le sue paure. Jenny ascoltava tutto molto attentamente e poi rise “Certo che Michele ha un tempismo perfetto per farsi vivo, proprio oggi!” Alessia si tranquillizzò alla risata della sua amica  “Quindi per te non dovrei preoccuparmi?” “No, è solo una stupidaggine!”. Dopo la scelta sull’abbigliamento, vale a dire una mini di jeans, una t-shirt rosa e una felpa grigia col cappuccio e le sue scarpe da ginnastica preferite, Alessia era pronta per la grande serata. Anche se continuava a dire dentro di sé che il sogno di Michele non significava niente, non riusciva a calmarsi.
Jenny era andata via e Alessia poco dopo uscì di casa, salì in macchina e si diresse in centro. Per fortuna un posto comodissimo era lì che l’aspettava. Era in anticipo e così decise di aspettare in macchina. Accese la radio, davano la sua canzone preferita “Fortuna che non era niente” di Alex Britti, e così iniziò a canticchiare…all’improvviso un’ombra si avvicinò al finestrino e bussò…Alessia sussultò e, quando si girò, vide che era Luca. Abbassò il finestrino “Ciao…mi hai fatto prendere un colpo!” “Scusa…è che ti ho vista e ho pensato di chiamarti. Andiamo o vuoi rimanere qui?” “Beh, a te andrebbe di stare in macchina?” “C’è qualche problema?” “A dire il vero sì, si tratta del mio ex…lavora ai pub e non mi va di subire scenate da lui!”. Luca sorrise, poi andò dall’altro lato e si fece aprire lo sportello, dopo di che salì. “Per me qui va benissimo, ma...avrei bisogno di una birra…la prendo anche a te?”. Alessia ripensò all’incubo di Michele e decise che era meglio evitare di bere “No, grazie, ti aspetto qui!”. Luca scese e si allontanò. Alessia era davvero confusa, Michele alla fine era riuscito a condizionarla. Dopo cinque minuti Luca tornò con due bottiglie di birra. Salì in macchina e rivolto ad Alessia le porse la birra “So che avevi detto di no, ma ne ho presa una se per caso ti veniva voglia!”…ecco adesso Alessia era sempre più convinta che il destino voleva giocare con lei. Prese la birra, ma l’appoggiò sul cruscotto, non aveva nessuna intenzione di bere. Luca la guardò negli occhi “Mi sembri tesa, spero non sia per colpa della birra!” “No, è sempre per via del mio ex…oggi pomeriggio è passato da me e la cosa mi ha turbato abbastanza!” “Beh, ma ora sei con me, puoi rilassarti…ho qualcosa per te, vedrai starai meglio!” e così tirò fuori dalla tasca due pillole “Una per te e una per me!”. Alessia adesso era terrorizzata “Io non mi drogo! Non hai capito niente di me!”. Luca la guardò sconvolto, poi con un tono offeso le rispose “Se è per questo neanche tu hai capito niente di me, e non capisco come faccio a piacerti se mi consideri un drogato!” poi le mostrò le pillole, e Alessia si rese conto che erano delle caramelle alla frutta. Adesso aveva capito la figuraccia che aveva fatto, e se avesse avuto Michele tra le mani lo avrebbe strozzato di sicuro! Voleva sprofondare, ma decise di raccontargli tutta la verità, di Michele e del suo stupido sogno. Luca, finite le spiegazioni, l’abbracciò e poi le diede un bacio sulla guancia, poi sull’altra guancia fino a che arrivò alla bocca, e la baciò…Alessia rispose al bacio, ma poi sentì un pizzico alla schiena e…perse i sensi.
Michele era lì che serviva ai tavoli, quando alzò la testa e restò di sasso…stava rivivendo la scena del sogno: Alessia era là, insieme a tutti quei ragazzi dell’incubo. Michele lasciò sul tavolo il vassoio che aveva in mano e si diresse verso Alessia. “Ale, ti prego dimmi che non è vero! Dimmi che non sta succedendo davvero!”. Luca con aria dura guardò negli occhi Michele “Che vuoi dalla mia ragazza?” poi prese tra le mani il viso di Alessia e la baciò. Alessia, del tutto stranita, si rivolse a Michele “Michele, sapevi che sarebbe successo, lo hai sognato, no?” e Michele ebbe paura, si disperò perché vedeva che non riusciva a cambiare il corso degli eventi…si sentì in colpa perché avrebbe dovuto raccontarle tutto il sogno, solo così forse lei sarebbe rimasta a casa. Michele d’istinto cercò di portare via Alessia, ma Luca lo bloccò “No, Michele, non mi fare inkazzare! Lei è il nostro giocattolino!”. Poi fece cenno ai suoi amici e si allontanarono con lei. Michele chiamò Jenny, era la prima persona che gli era venuta in mente “Jenny, dobbiamo salvare Alessia!” “Michele? Ma che stai dicendo?” “Jenny ti prego, se vuoi bene ad Alessia devi darmi retta! Ho sognato tutto quello che sta avvenendo, e se non vuoi che la tua amica faccia una brutta fine devi aiutarmi!” “Ancora con questo sogno?” “Te ne ha parlato? Meglio, così allora mi crederai…Alessia è stata drogata davvero, e ora l’hanno portata via, nel mio sogno era alla Fortezza…le faranno del male se non ci sbrighiamo…ti prego chiama tuo cugino, mandalo lassù! Io ci sto già andando! Ma rischio grosso…nel mio sogno morivo senza salvarla, aiutami!” Jenny con il telefono di casa stava già chiamando suo cugino poliziotto. “Michele mio cugino sta arrivando là! Mi raccomando fai attenzione!”. Jenny attaccò il telefono, ma decise di andare là anche lei!
Alessia si rese conto che qualcosa di brutto stava per accadere, si ricordò di Michele, del suo sogno, e della fine che non si era fatta raccontare e capì che un incubo non è mai a lieto fine! Luca era accanto a lei, guidava come un forsennato, e poi la guardò “Adesso io e i miei amici ci divertiamo un po’ con te!”. Sì, senza dubbio un incubo orribile! Ed era tutta colpa sua, doveva dar retta a Michele! Alessia decise di stare al gioco per riuscire a scappare, così mise una mano sulla gamba di Luca “Senti, capisco che l’amicizia è davvero importante ma che gusto c’è a dividermi con i tuoi amici? Potrei darti tante soddisfazioni…” e salì più su con la mano, suscitando in Luca una certa eccitazione. Luca accostò, Alessia si avvicinò alla sua faccia gli sorrise e gli sputò in un occhio, dopo di che aprì lo sportello e iniziò a scappare, ma qualsiasi cosa le era stata iniettata l’aveva privata delle sue forze e così dopo qualche metro si ritrovò faccia a terra…ma prima che Luca la raggiungesse si sentì prendere in braccio da qualcuno che le sussurrò “Andrà tutto bene, ci sono io qua!”. Alessia fece appena in tempo a vedere che Michele la stava portando in salvo, quando partì uno sparo e Michele urlò. Caddero a terra entrambi. Alessia capì che era arrivata la fine. Luca e i suoi amici si avvicinarono e la presero. La portarono in un luogo isolato e come bestie si approfittarono di lei, che impotente non riusciva neanche ad urlare. Jenny arrivò con suo cugino e quando videro Michele in un lago di sangue capirono che era troppo tardi. Jenny cominciò a chiamare a gran voce l’amica, ma non ricevette risposta. Poi sentì delle macchine andare via di corsa, andò da quel lato e trovò Alessia a terra, piena di lividi e ferite, la sua vita ormai era appesa ad un filo. Chiamarono un’ambulanza, ma appena arrivò i medici del 118 non poterono fare altro se non constatare il decesso dei due. Jenny era disperata, aveva spinto l’amica ad ignorare il sogno di Michele, ma lei sapeva chi erano i colpevoli e alla polizia disse tutto e Luca e i suoi amici furono arrestati.
Mentre Luca dormiva in quella cella fredda sentì uno strano suono, aprì gli occhi e vide Alessia accanto a lui “Quanto sei stupido! Hai rovinato la tua vita e quella dei tuoi amici per una “scopata” con me, quando mi avresti potuta avere comunque!” Luca, impaurito, si alzò dal letto e si avvicinò alla porta, ma Alessia era lì che lo aspettava “Luca, Luca, ormai hai fatto uno sbaglio e devi pagare!” e accanto ad Alessia apparve Michele, che sorrise a Luca. Questi terrorizzato iniziò ad urlare e a sbattere i pugni contro la porta “Aiuto, ci sono i fantasmi, aiuto! Vi prego!”. Alessia si avvicinò a Luca e gli mise una mano sul cuore “Qui dentro non c’è niente” poi gli toccò la testa “Per non parlare di quello che hai qui dentro! Hai ragione, come potevi piacermi…sei solo un mostro!”. Luca si sentì mancare e cadde a terra, stroncato da un infarto. Alessia e Michele si presero per mano e scomparvero nella notte.  

martedì 18 ottobre 2011

Premonizioni o pura casualità?

Questo post forse sarà alquanto ridicolo, ma voglio comunque parlarne.
Nel corso della mia vita mi è capitato più volte di sognare elementi che poi ho ritrovato nella mia vita il giorno dopo.
Ogni volta resto a bocca aperta perché mi sembra davvero assurdo e non credo possano essere semplici casualità.
Del resto una famosa nota recita "Una coincidenza è una coincidenza; due coincidenze sono un indizio; tre coincidenze sono una prova" ed io il numero 3 l'ho superato alla grande.
Voglio, in questa sede, cercare di analizzare meglio questi miei sogni e magari cercare pareri anche di altre persone.
Preciso che non sogno effettivamente quello che succede, sogno elementi che ritornano, ad eccezione di un sogno triste, che si è avverato per filo e per segno, ma capovolto. Mi spiego meglio.

Esempio 1
Sogno: Sono a casa con mia sorella, vicino al telefono di casa. I miei rientrano a casa e ci dicono "Zia è morta" ed io scappo verso la sala piangendo.
Realtà: Rientro a casa con mia sorella. I miei sono vicini al telefono e ci dicono "Zia è morta" ed io scappo in camera, nella direzione opposta del sogno.
Mia zia era malata, quindi non è la premonizione della sua morte che mi ha colpita, quanto il fatto che la scena è avvenuta identica al sogno, le uniche differenze erano le postazioni.
Esempio 2
Sogno: Sono in un locale con degli amici. Il barman mi viene vicino e mi butta un secchio d'acqua addosso.
Realtà: Sono in un locale con degli amici. Si scherza anche con il barman che prende lo spillatore della coca cola e ce la spruzza addosso (e lì mi sono ricordata del sogno)
Esempio 3
Sogno: La mia amica Francesca decide di trasferirsi a Bologna (nella realtà non ha niente che la leghi a Bologna)
Realtà: Ero ad una cena a casa di amici. Parlavo con qualcuno ed alle sue spalle sento qualcuna che dice "Voglio andare a Bologna, ad una mostra"; mi affaccio e scopro, sorpresa, che è proprio la mia amica Francesca ad aver parlato.
Esempio 4
Sogno: Un fioraio, davanti al quale passo ogni giorno, stava rinnovando il locale. Guardo dentro e vedo tutti gli scaffali bianchi vuoti. Nella realtà, il fioraio ha un locale piuttosto piccolo, ma nel mio sogno appariva così.
Realtà: Passo, occasionalmente, davanti ad un negozio di sanitaria, nella stessa via del fioraio, c'erano due uomini che scaricavano un camion. Guardo nel locale e noto, abbastanza spaventata, che è lo stesso identico locale che ho sognato quella notte. Stessi scaffali bianchi completamente vuoti.
Esempio 5
Sogno: Ero a tavola con gente con cui lavoro. Una collega ci parla di una ragazza di Udine che è incinta. Subito dopo qualcun altro ci dice che anche un'altra ragazza di Udine è incinta. A me viene naturale far notare che ad Udine si danno da fare. (Udine è una città che non nomino mai e non conosco nessuno di lì.)
Realtà: La mattina stessa vado ad un corso per lavoro. La docente ci informa che useremo nozioni di un famoso professore di UDINE.
Esempio 6
Sogno: La mia amica Sara, che vive a Roma e con cui mi sento sporadicamente, mi telefonava per salutarmi.
Realtà: La mia amica Sara, che vive a Roma e con cui mi sento sporadicamente, mi telefona per salutarmi.

Ci sono anche altri esempi, ma penso possano bastare.
Aggiungo, inoltre, che spesso sogno persone che non vedo da tanto ed il giorno stesso le incontro o, comunque, vengo a contatto con loro in qualche modo.
Spiegazioni scientifiche non ce ne sono, anzi, l'esistenza dei sogni premonitori viene messa in dubbio. Molti pensano che le azioni del giorno condizionino la nostra mente e ci facciano intuire cosa avverrà in seguito. Nei miei esempi, però, questa spiegazione non attacca.
Credo che resterò sempre col dubbio.

domenica 9 ottobre 2011

Allucinazioni e paralisi del sonno.

Stavolta voglio parlare di eventi che fanno parte della mia vita e che, nonostante abbia appurato scientificamente di cosa si tratti, mi spaventano ogni volta.
Quando dormo, mi capita spesso di svegliarmi e vedere cose o persone. Inizialmente, suggestionata anche dalla mia passione per il paranormale, pensavo fossero presenze sovrannaturali (a dire il vero non lo escludo ancora del tutto).
Per far capire meglio la situazione e, soprattutto, per far provare le mie stesse emozioni, racconterò diversi episodi che ho vissuto direttamente.
La prima volta che ho avuto delle visioni avevo appena 15 anni. Ero al letto, nel dormiveglia, ed ho visto un foglio rosso volare verso il lampadario che mi sembrava muoversi. Il giorno dopo, senza pensare troppo al foglio rosso, chiesi a mio padre se per caso ci fosse stato un terremoto. Lui mi disse di no. Due giorni dopo la strana visione, ci fu il grande terremoto dell'Umbria (non è la mia regione) e lì per lì rimasi colpita. Avevo avuto una sorta di premonizione?
A distanza di una settimana altro episodio strano. Mi ero da poco messa al letto ed avevo spento la luce. Voltandomi  da un lato, mi soffermai a guardare i fantasmini (quelli che uscivano dall'uovo Kinder) che la mia sorellina, che dormiva nel letto accanto, aveva disposto sul comodino. Ad un certo punto, proprio dal lato di mia sorella, vidi una mano che sorvolava sui fantasmini e mi venne naturale sorridere, pensando che la mia sorellina muovesse la mano nel sonno. Immaginate la mia faccia quando, una volta accesa la luce, mi resi conto che mia sorella aveva entrambe le braccia sotto la coperta. Passai giorni terribili, credendo di essere pazza. Quella mano l'avevo vista davvero!!!
E da lì è iniziato il tutto.
Ora elenco le visioni che mi hanno colpito maggiormente. Ci tengo a precisare che avvengono per lo più nel momento del risveglio e durano, per fortuna, solo pochi secondi.
- Quando ero all'università vidi una bambina, stile Shirley Temple, con i boccoletti, mentre si chinava sulla mia coinquilina.
- Una notte vidi un ragazzo biondo, allungarsi all'indietro, a mo' di Dracula che si rimette nella bara, mi ha dato quella impressione.
- Una volta mi svegliai ed accanto al mio letto c'era una bambina in ginocchio, capelli lunghi neri, cerchietto rosso, che mi guardava, non era spaventosa, anzi, aveva anche un'aria dolce, ma vi sfido a non spaventarvi in una simile occasione!!!
- Una donna a metà, cioè aveva solo la metà anteriore, vestita di bianco, camminava verso la finestra guardandomi e sorridendomi, fino a che è entrata nella tenda ed è sparita.
- Una tarantola si calava dritta dritta sul mio cuscino. Quella volta mi alzai di scatto terrorizzata.
- Prima una luce che si muoveva tra i due letti e poi dei fili luminosi proprio sopra di me.
- Questa è l'ultima visione avuta, e si è ripetuta per due notti: una mano con un guanto sportivo da motociclista.
A quanto pare si tratta di allucinazioni ipnagogiche ed ipnopompiche, un disturbo del sonno.
Ma oltre a queste allucinazioni ho provato, diverse volte, anche l'assurda e terrificante esperienza della paralisi nel sonno.

"La paralisi nel sonno, detta anche paralisi ipnagogica, è un disturbo del sonno in cui nel momento prima di addormentarsi o, più comunemente, al risveglio ci si trova senza la possibilità di potersi muovere. Questo disturbo dura molto poco (al massimo 2 minuti dal risveglio o pochi secondi prima di addormentarsi), talvolta di più, ma mai per un tempo oggettivamente lungo. Consiste nel fatto che tutti i muscoli del corpo sono paralizzati, e la persona in cui si manifesta è del tutto cosciente e riesce a svolgere pochissimi movimenti del suo corpo, in certi casi solo il movimento degli occhi, della lingua o alcuni lievissimi movimenti degli arti; comunque durante le paralisi la respirazione è sempre assicurata.
Ciò solitamente incute terrore e angoscia nell'individuo affetto dal disturbo.
Le cause più comuni sono: mancanza di riposo, stress, ritmi di sonno irregolari.
Spesso la "vittima" di tale paralisi tende a gridare, talvolta chiedendo aiuto, ma quando cercherà di farlo non griderà, bensì emanerà solo un lieve sussurro ed avrà la sensazione sgradevole di sentire la propria voce soffocata da qualcosa di anomalo.
Le paralisi nel sonno vanno distinte dalle illusioni ipnagogiche con le quali però possono accompagnarsi causando sensazioni particolarmente vivide e talvolta terrificanti."

Ovviamente io non mi faccio mancare nulla e di conseguenza le ho provate entrambe contemporaneamente.
L'episodio più terribile è stato questo che mi accingo a raccontare.
Era un pomeriggio d'inverno, stavo facendo un pisolino, quando mi svegliai mi resi conto di non riuscire a muovermi. Non era la prima volta che mi succedeva, ma vi assicuro che è una sensazione orribile ogni volta. Ho sentito una presenza accanto a me, non la vedevo, ma sapevo che c'era. Ad un tratto una mano gelida mi ha accarezzato la guancia e ho sentito un sussurro "Adesso dormi". In tutto ciò io non riuscivo a muovermi, volevo chiamare la mia amica che era in cucina, ma non riuscivo ad emettere alcun suono. Un momento davvero terribile, avevo paura e non sapevo cosa fare. L'unica cosa che sono riuscita a fare è stata questa: avendo la mano vicino al mento, ho fatto pressione col dito e piano piano ho ripreso possesso del mio corpo e sono corsa dalla mia amica con una faccia terrorizzatissima.
Quando, tempo dopo, mi sono documentata, mi sono tranquillizzata un bel po'. Ho letto esperienze di altri, tutte simili alle mie. Tutti proviamo la stessa sensazione: quando ci troviamo immobili, abbiamo l'impressione che qualcuno ci si butti addosso, comprimendoci il petto.
Ed ora mi fermo qui. Spero sia stato interessante anche per chi non conosce il fenomeno.


lunedì 26 settembre 2011

Sogno lucido

E finalmente sono riuscita a farne un altro!
Un sogno lucido è un'esperienza molto particolare che non tutti hanno la fortuna di vivere. Quando sogniamo noi non sappiamo che stiamo sognando e crediamo che sia la realtà. Durante un sogno lucido, invece, qualcosa ci fa capire che si tratta di un sogno e se siamo bravi possiamo addirittura comandare il nostro sogno e sbizzarrendoci anche! Come? Facendo cose che nella realtà sono vietate o pericolose. Ma come capire che si sta sognando? Nel momento in cui ci si pone la domanda "Ma sto sognando?" dovremmo capire che si tratta effettivamente di un sogno. Nella realtà non ci verrebbero mai dubbi, ad eccezione di situazioni davvero incredibili. Nel momento in cui si hanno dubbi del tipo "sogno o son desto?" bisogna effettuare il cosidetto test della realtà: un simile test nella realtà sarebbe semplicissimo, ma nel sogno diventa una vera impresa, perché l'inconscio fa di tutto per farci tornare ad essere ignari sognatori, di conseguenza o ci svegliamo proprio (molto frequente) o veniamo catapultati in un nuovo sogno. Il test della realtà consiste in semplici prove da effettuare. La più semplice, nonché l'unica praticabile in qualunque location ci si trovi, è saltare: nei sogni non esiste la forza di gravità di conseguenza se qualcuno prova a saltare o non riuscirà, o volerà, insomma sarà un salto strano (prova effettuata da me medesima!). Altra prova è leggere qualcosa e tornare a leggerla, le parole saranno diverse ogni volta.  Se proviamo a guardare una radiosveglia i numeri non si leggeranno mai bene, vedremo simboli invece che numeri (io infatti vedevo numeri incompleti). Nei sogni inoltre c'è sempre luce, quindi nessuno riuscira mai a spegnere la luce o qualsiasi fonte luminosa.
Ed adesso è quasi ora di dormire, ed io spero di bissare il sogno lucido di stanotte, anche perché, causa inconscio, è durato troppo poco e l'unica cosa folle che sono riuscita a fare è stata quella di lanciarmi all'indietro nel vuoto...bellissima sensazione!!!
Buoni sogni lucidi e a presto...

sabato 10 settembre 2011

I sogni son desideri...

Adoro i sogni! Sono così emblematici e così assurdi. E mi affascinano da morire!!!
Come recita la famosa canzoncina di Cenerentola "i sogni son desideri", ma la cosa bella è che non tutto ciò che desideriamo viene rappresentato così come vorremmo. Il sogno va scandagliato per benino, simboli, persone, azioni.
Il nostro corpo, a volte, manda segnali attraverso i nostri sogni. Quando abbiamo sete sogniamo acqua o, quando abbiamo bisogno del bagno, magicamente ci ritroviamo a fare la pipì. A me, a volte, capita di sognare di essere incinta, in realtà ho solo la vescica piena ed il mio cervello vuole avvertirmi.
Quando si sogna la morte di qualche persona che conosciamo, parente o semplice conoscente, non vuol dire che è ciò che desideriamo, c'è tutto un discorso implicito dietro che per risalirvi ci sarebbe bisogno di Freud in persona. Dal suo libro, "L'interpretazione dei sogni", ho appreso molte cose che ignoravo totalmente. Anche se nemmeno il dottor Freud è riuscito a delucidarmi circa i sogni premonitori. Io ne faccio, e la spiegazione di Freud con me non ha senso: secondo lui sono solo anticipazioni di ciò che già desideriamo. Ho sognato che una mia amica di Roma, che non sentivo da mesi, mi telefonava ed il giorno stesso è accaduto...che desiderio sarebbe? Tocca approfondire...
Questo argomento è talmente ampio che occuperò diversi post.

mercoledì 31 agosto 2011

Inizia questa nuova avventura...

Ultimamente mi sono ritrovata a leggere diversi blog e così ho pensato di scriverne uno anche io.
Sono anche finita su un sito strano, su cui dubito di tornarci, sebbene abbia creato anche lì una schifezza di blog, e poi mi sono imbattuta in questo: sono rimasta sorpresa di aver trovato un mio post del 2008 su un'ossessione che avevo a quei tempi. Come sono cambiata da quella ragazza lì! Mi sento cresciuta e più matura!
Non so bene come improntare questo blog, di cosa parlare. Molti hanno idee precise, generi precisi. A me piacerebbe parlare di tutto e niente.
Uno spazio dove rifugiarmi dal tran tran quotidiano...dove sognare da sola, come dice del resto il titolo del mio blog.
Non so se avrò mai dei lettori, né sono sicura di essere assidua nello scrivere, ma per ora ci provo, prendo il treno in corsa, chissà dove mi porterà...staremo a vedere!!!