I sogni influenzano ed esaltano la vita, ma non la definiscono.

I sogni sembrano reali fino a quando ci siamo dentro... Solo quando ci svegliamo, ci
rendiamo conto che c'era qualcosa di strano!
(Inception)

venerdì 17 maggio 2013

Il grande Gatsby


Quando attendo con trepidazione l'uscita di un film, ho sempre paura che la delusione sia dietro l'angolo. 
Per Il grande Gatsby l'attesa era arrivata alle stelle: ero incuriosita già dai primi giorni delle riprese. 
Qualche settimana fa ho deciso di acquistare il libro da cui il film è tratto, scritto nientepopodimeno che da Scott Fitzgerald, per poterlo leggere prima della visione del film. 
Promessa mantenuta, visto che l'ho terminato lunedì. 
E così è arrivato il 16 maggio, giorno segnato nel mio calendario mentale: ho invitato diversi amici e siamo andati allo spettacolo serale. Era l'ultimo giorno della promozione per la settimana del cinema e così ci siamo trovati a dover fare una fila bella lunga, cosa che ormai, purtroppo, non succede da tanto, e uso "purtroppo" perché la non-fila implica che ormai la gente al cinema non ci vada più!
Proprio per il numero elevato di spettatori, ci siamo ritrovati nelle prime file, col naso in su ed il collo pronto a subire. Ma per Leonardo questo ed altro!!!
Oltre al fatto che nel cast ci fosse Di Caprio, un altro aspetto che mi elettrizzava era la regia di Baz Luhrmann, che adoro.
Il film è iniziato, a distanza ravvicinata, come mai mi era successo prima, ma in questo modo mi sono catapultata direttamente nella Long Island degli anni 20, tra musica jazz, charleston, fiumi di alcool, corse con macchine d'epoca, vestiti strepitosi e musica travolgente.
Innanzitutto sono rimasta affascinata dalle riprese da capogiro che davano l'idea dell'immensità, carrellate veloci spaziavano sul paesaggio circostante, sulle strade trafficate, sulla moltitudine di gente che si riversava al party nel grande palazzo lussuoso di Jay Gatsby, interpretato, appunto, da Leonardo Di Caprio. E Luhrmann con le feste ci sa fare, lo aveva già dimostrato in Romeo + Juliet e in Moulin rouge, e qui non è da meno.


Il cast è lodevole. A partire da Di Caprio che sembra essersi cucito addosso il personaggio di Gatsby, così come viene fuori dal libro, così l'ho ritrovato sulla pellicola. Un uomo fondamentalmente solitario, con un sogno in testa, che fa di tutto per realizzarlo, ogni cosa è fine a questo sogno e per lui non conta altro. Un uomo che si fa voler bene da chi va al di là della ricchezza e degli eccessi, e nel film, l'unico che ricopre questo ruolo è proprio Nick Carraway, interpretato da Tobey Maguire, che è stato all'altezza del ruolo ricoperto. Nelle scene iniziali, ammetto che il personaggio di Nick non era affatto come lo avevo visto nel romanzo, sembrava piuttosto stupidino, cosa che non era, ma tempo 5 minuti dall'inizio del film, ecco che vedo il Nick che ho conosciuto, esattamente lo stesso profondo Nick che volevo vedere.


Daisy Buchanan, la cugina di Nick, è interpretata da Carey Mulligan, vista in Drive, molto intensa, anche solo con uno sguardo. Il suo viso dolce porta lo spettatore a fidarsi di lei, a tifare per lei, ma non tutte le ciambelle riescono con il buco...e non dico altro...


Ogni personaggio offre qualcosa al film e ho riscontrato un buon cast anche tra i personaggi secondari: un odioso Tom, marito di Daisy, intepretato da Joel Edgerton; una diafana ed elegante Elizabet Debizcki, nei panni di una famosa giocatrice di golf, Jordan Baker; una caratteristica Isla Fisher nel ruolo di Myrtle Wilson e suo marito George B. Wilson interpretato con sentimento da Jason Clarke.


 
Un aspetto principale del film è questo voyeurismo onnipresente, questo osservare gli altri, o addirittura spiarli, entrare nelle loro case, o desiderare ardentemente di giungervi, come accade per Gatsby, così legato a quel faro verde nel lato opposto al suo palazzo, oltre la baia, simbolo metaforico del suo grande sogno.
Nel film ci sono momenti di puro delirio, dove non si capisce niente e tutto sembra insensato, tipico di Luhrmann, alternati a momenti drammatici, emozionanti, dolci, intensi.


C'è una scena molto divertente, in cui a far ridere il pubblico non sono tanto le battute, quanto i gesti impacciati e l'imbarazzo tangibile di Gatsby.
Ho evitato accuratamente di fare riferimenti precisi alla trama, perché credo che ci sia più gusto a scoprire le cose pian piano, ad assaporare la verità dei fatti attraverso gli sguardi molto significativi di Di Caprio e della stessa Mulligan.
Applausi anche per l'ottima colonna sonora: musiche odierne adattate alla perfezione all'epoca di allora, un legame stravagante, ma da Luhrmann c'era da aspettarselo: non dimentichiamo che ha messo una pistola e una giacca a Romeo Montecchi.
Il grande Gatsby è uno dei pochissimi film che non mi ha deluso nonostante abbia letto il libro. 
La storia l'avevo immaginata esattamente come Baz Luhrmann l'ha trasformata su pellicola, i personaggi stessi li ho ritrovati simili a quelli del mio immaginario. E le location, la musica e tutto il resto hanno contribuito maggiormente a far respirare l'atmosfera giusta e viaggiare sino ai magici anni 20.


Che dire di più? Che vi consiglio di vederlo VECCHI MIEI! 
(e non è un'offesa, è un semplice richiamo al film. Capirete, oh se capirete!)






martedì 9 aprile 2013

Bianca come il latte rossa come il sangue



Ci risiamo. Manco da un po' e la cosa mi rammarica sempre più, non trovo più il tempo necessario per sedermi alla scrivania e scrivere un post, oppure fare quell'amato giro di blog che tanto mi piaceva. Ma le cose cambiano, il tempo è tiranno ed io sto iniziando questo post senza avere la consapevolezza che riuscirò a finirlo per poterlo pubblicare.
Ieri sera sono stata al cinema a vedere Bianca come il latte rossa come il sangue tratto dall'omonimo romanzo di Alessandro D'Avenia e diretto da Giacomo Campiotti.
Da febbraio, guardando il video del brano dei Modà "Se si potesse non morire", che adoro perché mi commuove ogni volta che la sento o la canto, mi sono ritrovata le immagini del film ed ho capito che non potevo perdermelo. Così ieri, tra un bidone e l'altro, sono riuscita ad andare con le mie cugine.
In Bianca come il latte rossa come il sangue si affronta un tema difficile: la leucemia e non nego che da fine film l'idea di aderire all'ADMO mi rimbalza in testa a più non posso.
C'è un cast che mi è piaciuto molto, a partire dal bravissimo Filippo Scicchitano (classe '93), che avevo già apprezzato e applaudito in Scialla, così naturale, scanzonato e drammatico al momento giusto. 


Poi c'è Luca Argentero: nei titoli di coda compare "nel ruolo del sognatore" ed è così...è un professore che tutte sogniamo! Se avessi avuto lui al liceo credo che sarei andata a scuola anche la domenica!!! Bello è bello, ma è anche bravo e riesce ad essere stronzetto anche con quel sorriso angelico sul viso. 


Poi le due donne, Aurora Ruffino e Gaia Weiss, in due modi diversi trasmettono tanto al film.



Interessante la coppia Flavio Insinna - Cecilia Dazzi, grazie a loro si ride spesso.



Bianca come il latte rossa come il sangue è un film che si lascia guardare con piacere, che diverte, che stranisce e che commuove. Tocca le corde giuste, ti fa affezionare ai personaggi e ti accompagna per mano verso la realtà che a volte non è sempre rosea come sembra, ma bianca...insensata...o rossa...ricca di passione e di amore, come quello per Dante verso Beatrice che sembra ripetersi con Leo (Filippo Scicchitano) e Beatrice (Gaia Weiss).
Non mi soffermo a parlare della trama, ma invito chi è deluso dal cinema italiano ad andare al cinema perchè, sempre secondo il mio modesto parere, è un film che merita la visione. Poi se resterete delusi...pazienza...il mondo è bello perchè è vario.
Non so quando tornerò su questi schermi, quindi se passate da queste parti vi obbligo a prendervi un abbraccio fortissimo da parte mia.
A presto...







sabato 2 marzo 2013

Upside Down



Era da un po' che non andavo al cinema e ieri sera, per accontentare la mia sorellina, sono tornata al grande schermo per vedere Upside Down, diretto da Juan Diego Solanas.

¡¡¡ǝʇuǝɯlɐɹǝʇʇǝl opuǝʇuı ǝ ɐʇsǝʇ ɐl ǝɹɐɹıƃ àɹɐɟ ıʌ ǝɥɔ ɯlıɟ un
Ups, colpa del film, pardon...dicevo che è:
un film che vi farà girare la testa e intendo letteralmente!!!

Ci ritroviamo in una realtà parallela, in cui esistono due mondi, il mondo di sopra, ricco e benestante, sempre soleggiato, ed il mondo di sotto, povero, decadente e cupo. 
Le regole impongono che gli abitanti dei due mondi non possano venire in contatto se non per motivi lavorativi nel grande complesso dell'azienda Transworld, dove c'è uno spettacolare ufficio "speculare".



Trama in breve: Adam (Jim Sturgess, già visto e apprezzato in One Day), abitante del mondo di sotto, sin da bambino incontra la piccola Eden (Kirsten Dunst), sulle vette di entrambi i mondi. 
Nonostante le regole i due parlano e fanno amicizia.


Poi, crescendo, sboccia l'amore. 

  
Un giorno, però, i due vengono scoperti e Eden ha la peggio perché, mentre viene calata giù (o tirata su?) da Adam, la corda viene spezzata da un proiettile e lei cade sbattendo violentemente la testa. 
Gli anni passano e i due avranno modo di rivedersi, ma lei ha una sorta di amnesia e Adam dovrà far di tutto per farsi ricordare.
Nel corso del film Adam, utilizzando pesi e vestiti del mondo di sopra, riesce ad intrufolarsi lì ed arriva ad incontrare la smemorata Eden. 



Cos'ha di speciale questo film? 
Innanzitutto l'idea è davvero originale: due mondi, due gravità diverse che convivono, una sopra all'altra. Gli stessi oggetti hanno la gravità del mondo a cui appartengono. 
Ecco, per esempio, la bella Eden alle prese con un drink del mondo di sotto.


E poi abbiamo dei paesaggi meravigliosi: immaginate di alzare gli occhi al cielo e trovare un'altra immensa città sopra di voi. 


La scena più strepitosa che mi ha lasciata davvero a bocca aperta è stata la seguente: 
Adam, scoperto dagli uomini del mondo di sopra, tenta la fuga e si tuffa in mare; una volta in acqua si leva i pesi per riappropriarsi della sua gravità e così viene spinto fuori dall'acqua per poi precipitare nel mare del mondo di sotto...ehm...è più facile a farsi che a dirsi...


La storia regge bene, ma c'è un aspetto che mi ha lasciata un po' dubbiosa: Adam, quando è nel mondo di sopra, in pratica è come se fosse a testa in giù, quindi dopo un po' dovrebbe almeno diventare rosso peperone. Evidentemente, però, la storia non sarebbe potuta filare bene se fosse stata troppo realistica e così...accettiamo questa scelta. Del resto è un film surreale al 100%!
Adam e Eden sono stati definiti "Romeo e Giulietta" ai tempi di Inception e, in effetti, mi posso ritrovare d'accordo con questa descrizione, ma per me è stata soprattutto una bella fiaba d'amore "gravitazionale"!


ǝuoısıʌ ɐuonq



sabato 23 febbraio 2013

Quando un film ti "ingrippa" il cervello

Esistono film ingrippanti, che ti mandano in pappa il cervello e a visione finita ti senti davvero fuori di testa.
Amo questo genere di film e ne ho visti diversi, ma il primato assoluto va a questi due film: Mullholand Drive e Synecdoche New York (quest'ultimo suggeritomi da oh dae-soo  a cui dedico questo mio post).


Non è facile parlare di questi due film perché se mi hanno creato caos mentale un motivo ci sarà.
Mullholand Drive, diretto dal regista David Lynch, si è guadagnato meritatamente la Palma D'Oro a Cannes come miglior regia. 
Protagoniste di questo film enigmatico sono le bravissime Naomi Watts e Laura Harring. 
Lynch si diverte con lo spettatore, cerca di rendere tutto confuso e incomprensibile, ma piazza qua e là indizi per arrivare alla verità. 
Raccontarvi brevemente la trama è praticamente impossibile, per chi volesse dare un'occhiata, ma io consiglio piuttosto la visione del film, c'è la pagina di Wikipedia.
Per farvi capire il livello di "ingrippamento cerebrale" avuto durante la visione, vi dico solo che nel finale c'è una scena fondamentale eppure il mio cervello era talmente concentrato ad elaborare il tutto che, parlando con l'amico che mi aveva dato il film, insistevo col dire che nel mio dvd quella scena mancava. Non potete capire la mia sorpresa quando siamo tornati insieme a guardare quella scena...mi sono sentita assurdamente scema.
Non vi consiglio la visione per farvi sentire scemi, ci mancherebbe, ma è un film ben fatto, un piccolo labirinto emozionante, che non potrà certo lasciarvi indifferente.

Il secondo film di cui voglio parlare, ossia Synecdoche New York, purtroppo è inedito in Italia (e quando mai!) e troverete solo la versione con i sottotitoli in italiano. Da applaudire all'infinito, o quasi, l'attore protagonista, Philip Seymour Hoffman. Presente nel cast anche un'attrice che sto imparando ad apprezzare sempre più: Michelle Williams.
Questo film è già complicato di suo, ma io sono stata ancora più sfortunata perché ad un certo punto i sottotitoli se ne sono andati fuori sincrono e mantenere la concentrazione è stato davvero necessario! 
Era anche tardi ed il sonno stava prendendo il sopravvento, ma credo che il sonno sia stato un valido amico per rendere ancora più affascinante questo film. 
Avete presente quando sognate? Chi meglio di me sa quanto sia bello il mondo onirico con le sue stranezze e incomprensioni. In Synecodche entrerete esattamente in un sogno, vedrete cose assurde, luoghi strani, persone allucinanti, il tempo che passa in fretta...in più ci saranno attori che interpreteranno i personaggi del film per uno spettacolo teatrale, aumentando il senso di confusione nello spettatore. Insomma un film surreale che potrà affascinarvi come ha fatto con me oppure...boh...non ho la minima idea di quali altre reazioni possa suscitare un film così criptico!
Beh anche qui, se vi aspettate un breve sunto dalla sottoscritta non lo avrete, non potrei mai descrivere cosa accade brevemente, perderebbe senso e bellezza, ma se tanto ci tenete a sapere di cosa parla ecco qui un link con la scheda del film.

E qui vi lascio i due trailer:



Un abbraccio a tutti voi...

domenica 27 gennaio 2013

Django Unchained


Attendevo Django Unchained da troppo, troppo tempo.
E finalmente l'attesa è finita!
Sono andata al secondo spettacolo, quindi il sonno poteva avere la meglio sul film, ma con Tarantino c'è poco da dormire...anzi, dopo questo film, è possibile restare svegli anche tutta la notte.
Film adrenalinico e movimentato, sangue a tutto spiano, e poi risate e divertimento inseriti al punto giusto.
E un montaggio strepitoso che ti tiene attivo e pimpante.
La storia è questa: il dottor King Shultz (Christoph Waltz), nonché cacciatore di taglie, compra lo schiavo di colore Django (Jamie Foxx), durante una prima scena esilarante. 
Sceglie proprio Django in quanto è l'unico che gli possa indicare i tre fuorilegge che sta cercando e fanno un patto per cui Django diventa un uomo libero.
 I due, così, stringono un forte legame e Shultz decide di aiutare il suo nuovo amico a ritrovare la sua dolce metà, Broomhilda, diventata schiava di Calvin Candie (Leonardo Di Caprio), un ricco latifondista con una passione sfrenata per combattimenti tra schiavi neri.
Il resto, mi dispiace, ma è da vedere.
Tarantino tratta un tema serio, come il razzismo, ma riesce a farci sorridere in continuazione. Come sempre non delude, riesce a far piacere il genere western anche a chi non ne va matto, incolla lo spettatore allo schermo e non lo molla più fino a che non escono i titoli di coda. Ma forse nemmeno allora, perché anche a film finito Django Unchained resta impresso nelle nostre menti, a tal punto che se ci trovassimo qualcuno di fronte che non è di nostro gradimento vorremmo avere un fucile tra le mani e sbizzarrirci proprio come fanno i protagonisti.

E poi che cast, signori e signore!!!

"Scusate… ma non ho saputo resistere"



A partire dal fantastico Christoph Waltz, ironico, divertente, impeccabile;

"La D è muta, bifolco"


 



Lo stesso Jamie Fox che indossa alla perfezione i panni dello schiavo vendicatore;
"Signori, avevate la mia curiosità, ma ora avete la mia attenzione!"

 


Poi Leonardo Di Caprio...sì, lo so, in questo caso io sono di parte, ma il suo Calvin Candie, crudele fino al midollo, è un amore, non si può odiare, mi diverte troppo e adoro la sua interpretazione.
"Io conto sei colpi, negro."
 


E infine abbiamo un meraviglioso Samuel Lee Jackson, che intepreta Stephen, il capo della servitù, ed è grandioso nel suo ruolo.








A dirla tutta, non mi sento affatto all'altezza di parlare di questo film, ma volevo comunque rendergli omaggio sul mio blog ed invitare chi ancora non lo ha visto a non perdere altro tempo e correre al cinema.
Fidatevi, saranno 165 minuti spesi davvero in un modo spettacolare!
Buona visione.


"Sai come ti chiameranno? La pistola più veloce del sud."





lunedì 14 gennaio 2013

Stai a guarda' il capello...

Sono abituata a cose strane. 
Sono la regina delle cose strane.
Sabato, però, sono davvero rimasta basita da quello che mi è successo.
Dopo il lavoro, con una misera pizzetta nello stomaco, vado dalla mia parrucchiera per dare un senso ai miei capelli, almeno a loro e che cavolo!


Durante il taglio sento che qualcosa mi è finito nell'occhio sinistro. 
Mmm...sicuramente è un capello. 
La mia parrucchiera mi fa andare in bagno a controllare, passo il dito e non vedo niente. 
Ok, sarà andato via. 
Mentre la mia parrucchiera passa il phon, continuo a sentire dolore all'occhio, ma giustifico il tutto con il contatto dito-occhio. Me lo sarò irritato.
Appena rientro a casa tolgo immediatamente le lenti a contatto ed ispeziono l'occhio...ma invano, non vedo corpi estranei. 


Decido di consolarmi con una bella merenda, mi siedo a tavola, fette biscottate, nutella, ma il dolore non mi dà pace e così torno allo specchio e stavolta decido di sollevare la palpebra superiore e...sorpresa!!! Noto la punta di un capello. Il posto in cui si è situato non è dei migliori, praticamente nell'incontro tra bulbo oculare e palpebra. -_-'
Chiamo a casa mia sorella maggiore, che non è molto propensa a venirmi a dare una mano e mi dice di usare un cotton fioc bagnato. Ci provo, bagno il cotton fioc con la soluzione salina, supportata dalla mia sorellina minore, ma, a parte il male cane, quel capello è ostinato a rimanere lì. 
E così mi sale uno sconforto tremendo. 
Chiamo i miei, che erano fuori città, e gli spiego in lacrime la situazione. 
Piangere per un capello in un occhio è da stupidi, lo so, ma provavo un dolore tremendo e non riuscivo in nessun modo a far uscire quel capello bastardo! 
Ad un tratto suonano alla porta ed è mia sorella, versione orco, che è stata chiamata da papi. 
Mi fa stendere sul letto, anche abbastanza irritata, e dopo avermi fatto vedere la costellazione di Orione, del Toro e dello Scorpione, con il cotton fioc riesce nell'impresa.


Il capello infame era lungo circa 5 o 6 cm...
Chi mi sta intorno mi dice: "Oh, tutte a te!"...Eh...come se la cosa mi facesse piacere!!!
Ancora non mi spiego come diavolo si sia incastrato lì, so solo che avevo l'occhio bordeaux e che per tutta la serata la sensazione fastidiosa non mi ha mai abbandonata.


martedì 8 gennaio 2013

Blogosfera mi manchi...

Ciao e buon anno a tutti voi!!!
Lo so, qui manco da un po'...prima ho iniziato a rallentare nella scrittura dei post e poi sono sparita del tutto!
E' che mi hanno "rapita"!

 

No, non gli alieni...
A settembre sono iniziate le mie adorate serie televisive, ne seguo tante, e per stare al passo dovevo sacrificare qualcosa...purtroppo la scelta è ricaduta sul mio blog e di conseguenza anche sul tempo che utilizzavo per visitare gli altri blog. 


Quando ho avuto più tempo libero a disposizione, ecco arrivare il periodo delle feste e così... 
via con la corsa ai regali non banali e utili, 
via alla preparazione dell'albero, 
via all'aumento di peso con i pranzi infiniti con tutto il parentado, 
via alle serate di gioco in cui ho stravinto alla grande (con grande rabbia da parte di chi giocava con me! Hihihihi!), 
via alle letture intense con i libri nuovi di zecca avuti come regalo o come autoregalo...

Vabbè, il succo è che non riuscivo a trovare un buco di tempo per dedicare la mia attenzione alla mia creatura, a cui tengo da morire tra l'altro, ma che ho comunque trascurato parecchio.
Era da giorni che mi balenava l'idea del mio ritorno, poi, oggi, è arrivato sul mio ultimo post questo commento di Baol: "Vabbè...le feste son passate, dai, un altro post! :)" e così eccomi qui.
Questo è il primo post del 2013 e  quindi mi impongo di non sparire più come ho fatto ultimamente e di tornare a fare quel bellissimo giro di blog che tanto mi divertiva...speriamo di riuscirci!
Intanto un abbraccio a voi tutti...
A presto... E' una promessa!